30-01-2025

Simeone lanziano che vide in Gesù il Messia

domenica 2 febbraio 2025 - Presentazione del Signore al tempio

Ora a Gerusalemme cera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
A furia di tenere gli occhi bene aperti non si riesce a star fermi, si viene mossi, spinti, urtati verso quel che si aspetta e appena si intravede. Occhi spalancati di giorno e di notte, perché le promesse sono promesse e quel Dio non può deludere: Dio è fedele, molto più di noi e Simeone lo sa, per questo è detto uomo giusto e pio. Forse lo ha cercato dappertutto, senza mai smettere di aspettarlo quel Messia che gli era stato promesso; forse non vedeva lora di trovarlo perché ormai era sazio di giorni, stanco di quella stanchezza piena, compiuta, di una vita spesa bene, una vita intera a desiderare Dio. Aspettava il compimento, il vecchio Simeone, aspettava di riconoscere il Messia. E chissà se se lera immaginato così quel Messia, un Bambino da stringere tra le braccia, un Bambino che per tutti gli altri non era altro che un bambino, ma che per occhi che desiderano vedere diventa il volto di Dio. Occhi che hanno saputo aspettare. Come lavrà tenuto tra le braccia il vecchio Simeone quel Bambino? Lo avrà stretto sul cuore, guardandolo stupito? Avrà avuto paura di fargli male? I vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte, canta Fabrizio de Andrè e allora le sue mani rugose lo avranno appena sfiorato, piano, per non sciupare Dio. Oggi due vecchi, Anna e Simeone, sono i portatori del Nuovo che fa irruzione nella storia, capaci di scorgere la luce e la gloria, che altro non è che bellezza pura, intatta. Diventano, questi due vecchi dagli occhi penetranti, i funamboli di un Dio che è finalmente arrivato, mescolato alla terra, ma con cellule di cielo; passato e futuro nelle loro braccia, vecchiaia e infanzia, segno di contraddizione di un Dio che aspetti e che non ti aspetti mai così. Hanno visto, Simeone e Anna, la salvezza preparata per tutti: è là, pronta per ciascuno, apparecchiata per noi, basta vederla, basta avere occhi vigili. Aspetta noi con la nostra speranza, col nostro desiderio di Lui. Ecco io faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,18-19) È tutta una questione di Spirito, è tutta una questione di Dio. E di occhi che, anche se appannati dalla cataratta, sanno vedere oltre.
(Letture: Malachia 3,1-4; Salmo 23; Ebrei 2,14-18; Luca 2,22-40)