17-04-2025

Quella notte già alba del Risorto con Maria

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dallaltro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lhanno posto!. Pietro allora uscì insieme allaltro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma laltro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche laltro discepolo e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Che strana notte, che notte magica deve essere stata: notte come quella della prima creazione, quando apparve il primo timido raggio di sole e la luce irruppe poi nel cielo. Notte come quella vissuta dagli Israeliti in fuga dal faraone tiranno, che videro il mare squarciarsi in due e il fondo del mare diventare la passerella verso la salvezza. Notte come quella dei pastori che, sdraiati sullerba umida, ascoltarono un messaggio inaudito: Vi è nato un Bambino. La notte, forse, ci è amica. E Maria si avvia che è ancora buio là, al sepolcro, con nel cuore langoscia di aver perso per sempre colui che ama. Tra un po sarà lalba: ora cè ancora la rugiada sui fili derba, ora il sole ancora sembra nascosto. Oppressa dal dolore, con gli occhi bagnati dalle lacrime e dalla stanchezza per aver preparato tutta la notte i profumi, Maria sussulta nel vedere la pietra rotolata: hanno portato via il Suo corpo, ora non avrà più neanche una tomba su cui piangere. Non lo sa ancora, forse non se ne accorge che la notte è passata e che in questa notte, nel silenzio, è successo qualcosa di così inverosimile che anche la terra sembra sgomenta e se ne sta incredula e muta. Per noi, come per Pietro e gli apostoli che se ne stanno chiusi in casa impauriti, la morte mette sempre la parola fine. Restiamo fermi: tutto è finito, chiuso, concluso: cosaltro sperare, cosaltro aspettare? Restiamo fermi nel buio, nella notte, con la disperazione della fine. Ma questa è la notte, anzi è già lalba, in cui i piedi di Maria corrono veloci ad annunciare linspiegabile, in cui i piedi di Giovanni e di Pietro si graffiano per portarli a vedere e a credere. Questa è la notte, anzi è già alba, in cui il tempo e leternità si abbracciano. Oggi, passata la notte, è solo vita: quel che sembrava finito con la morte ha un nuovo inizio, il libro che sembrava chiuso si riapre di nuovo: ancora vita. Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Vivo. E ti dico: Sono risorto per ricordarti che la speranza è un filo sottile che regge il mondo e che la fiducia è chiudere gli occhi nella notte. Ancora il Suo soffio ti darà vita. E sarà per sempre.
(Letture: Atti 10,34.37-43; Salmo 117; Colossesi 3,1-4;Giovanni 20,1-9)